MOSTRA CONVEGNO OLTRE LE BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE Cantù 25 Settembre 2010 INDICE ATTI Dr.ssa Laura Parodi, sorda profonda dalla nascita, impiantata dal 2002, opera come Educatrice e coordinatrice degli Educatori al Comune di Cermenate e collabora nei seminari all’Università Cattolica sulla Pedagogia Speciale. La sua relazione “Le barriere della comunicazione” sottolinea come la sordità sia una disabilità invisibile e passa in rassegna diverse situazioni come barriere alla comunicazione e propone alcune semplici soluzioni avvalendosi anche del “Decalogo”, un opuscolo creato alcuni anni fa dal Gruppo Giovani dell’AFA. Laura Parodi Buongiorno a Tutti, con questo intervento Vorrei ripercorrere insieme a voi le barriere della comunicazione da un punto di vista personale di sorda oralista che la disabilità la vive in prima persona, dandovi alcuni spunti di riflessione. Le barriere architettoniche finora hanno poco contemplato la disabilità uditiva, quando si parla di barriere architettoniche si dimentica che esistono anche le barriere della comunicazione Perché sottolineo questo? Perché la sordità è una disabilità invisibile, che non si vede , il cui richiamo non è così evidente come altre disabilità. Il bastone bianco, il cane sono visibili, palesi, così pure la carrozzina per il paraplegico, le protesi acustiche sono spesso nascoste dietro i capelli.Cito a titolo esemplificativo due frasi significative sulla sordità: la sordità non produce solidarietà o compassione ma irritazione Bruno Gervasoni. Questa è infatti la sensazione che può provare chi vive il problema in prima persona ma anche l’interlocutore che se non è sensibilizzato su tali problematiche, può trovarsi in una situazione di difficoltà. ( se l’aiuto dato al disabile in carrozzina consiste nell’intervenire fisicamente, nel caso della sordità occorre intervenire a livello del linguaggio, della relazione e della mediazione comunicativa) La sordità allontana gli uomini dagli uomini. La cecità allontana gli uomini dalle cose Helen Keller. Questa citazione ben esprime il tema delle difficoltà relazionali, che sono generate anche dalle barriere della comunicazione. Che cosa sono le barriere della comunicazione? ostacoli che la persona audiolesa incontra nel contesto scolastico e sociale e nei contesti di vita e vanno dall’interlocutore che si dispone contro luce e di spalle, si copre Le labbra, a tutti gli avvisi fonici non accompagnati da diciture scritte e ben visibili, dalle proiezioni cinematografiche non supportate da sottotitoli alle aule enormi dispersive non insonorizzate ( come le aule universitarie) e all’uso del telefono. Voglio dar voce ad alcune barriere, che si incontrano nella comunicazione diretta: la disposizione in controluce e di spalle esempi come questi limitano e addirettura precludono quella che è una condizione fondamentale per la comprensione dell’audioleso ovvero la lettura labiale.. Ricordo ai tempi del liceo le difficoltà nel seguire i passaggi di un’ espressione matematica con la lavagna tradizionale a parete perché il docente si metteva di spalle per scrivere. I baffi da tricheco come si evince dalla simpatica vignetta e l’uso non consono del microfono sono da considerarsi ostacoli perché limitano la visibilità di chi sta parlando. Occorre prestare attenzione anche all’uso di un normale microfono se tenuto davanti alla bocca. È possibile oggi utilizzare in alternativa microfoni tascabili, come quelli televisivi che lasciano le labbra libere e sono dotati di buona sonorità. Oggi la nuova generazione di sordi trova maggior risposte nelle istituzioni e nella tecnologia: strumenti compensativi come lavagne luminose, la lavagna interattiva, le lezioni multimediali , la sottotitolazione in diretta,in grado di convertire la voce in testo scritto e di archiviare le lezioni sottoforma di appunti e dispense. L’oratore parla in un microfono, e il computer analizza i singoli elementi fonetici della sua voce, ne riconosce le parole e genera autonomamente sottotitoli in tempo reale. I rumori di sottofondo Un'altra difficoltà è quella di riuscire a sostenere una conversazione in ambienti rumorosi dove la voce rimbomba o le persone intervengono in contemporanea.. Ho adottato qui diverse strategie: sensibilizzare gli interlocutori e fornire feedback costanti e la disposizione circolare…. Un’altra barriera che ho incontrato nell’ambiente scolastico e nei contesti di vita: comune a tanti studenti sordi è stata la difficoltà nella stesura degli appunti in autonomia. Cio’ perché ci è richiesto in contemporanea di ascoltare e scrivere. A casa poi ricostruivo i miei appunti , la fatica che dovevo investire era molto più elevata e i tempi di studio più allungati. Altri ostacoli legati ad alcune caratteristiche dell’ambiente universitario.: aule dispersive, riuscire a captare le disposizioni per l’organizzazione dei vari colloqui in diverse giornate, l’attribuzione degli studenti ai vari esaminatori, la pronuncia del mio cognome al momento dell’appello e della convocazione …. Situazioni analoghe le ho vissute nelle varie sale d’aspetto ( come ambulatori, ospedali ,stazioni Un’altra barriera intimamente sofferta è stata l’impossibilità a seguire integralmente i film, in particolare quelli doppiati Penso agli anni della mia infanzia ( negli anni 80) quando frequentavo le scuole elementari e medie : non c’erano ancora i dvd e nemmeno la possibilità di avere i sottotitoli… E poi nell’adolescenza quando si usciva in compagnia di udenti e ci si fermava a parlare in macchina al buio.. ( altri esempi di barriere per me sono state nelle sale d’aspetto : prenotare le visite mediche previa telefonata al Centralino dell’Ospedale e il momento di attendere la chiamata per i prelievi di sangue). Un altro aneddoto poco piacevole di cui sono stata protagonista : mi trovavo in una stazione ferroviaria quando è stato annunciato un cambio del binario del treno che avrei dovuto prendere e così ho sbagliato treno e ho dovuto scendere alla fermata successiva. Si può essere momentaneamente sprovvisti di udito: i ragazzi che hanno l’hpod nelle orecchie che ascoltano la musica in attesa del treno, non dimentichiamoci che la sordità è molto diffusa e legata alla senescenza. Inconvenienti come questo potevano essere risolti utilizzando degli accorgimenti semplici: il messaggio sarebbe stato equamente recepito se ci fosse stato anche un avviso scritto. Sarebbe stato auspicabile l’installazione di pannelli visivi in tutte le stazioni ferroviarie, così come segnali luminosi intermittenti in caso di pericoli, incendi…Attualmente vengono prodotte auto con un dispositivo con il quale si avverte l’arrivo di un’ambulanza. Preciso che tali difficoltà sono precedenti all’intervento di impianto cocleare a cui sono stata sottoposta all’età di 24 anni e che ha migliorato notevolmente le mie performance uditive e i suoni oggi, grazie a questo nuovo dispositivo sono molto più intelligibili. IL DECALOGO è un vademecum sulle buone prassi da adottare nella comunicazione con le persone audiolese e fornisce indicazioni operative e modelli concreti. I tempi oggi sono cambiati e in continua maturazione ma non può mancare una permanente sensibilizzazione di quali sono gli accorgimenti e i mezzi da adottare per i sordi oralisti. In passato ho dovuto fare appello alle mie risorse personali. Operando in diversi contesti educativi ricevo quotidianamente stimoli e forza per migliorare e oggi grazie all’impianto cocleare posso dire di aver superato e di essere andata al di là delle… barriere della comunicazione!! |