CONVEGNO SUGLI IMPIANTI COCLEARI
Cantù 18 giugno 2005

CONCLUSIONI

M. VALLUZZI

Ringrazio ancora per l'invito e ribadisco anche da parte di COCHLEAR il ringraziamento. Forse sono la più giovane del gruppo degli I.C., ringrazio tutti e spero che sia stato utile quanto presentato da tutti quanti i relatori, me compresa.

U. AMBROSETTI

Vorrei puntualizzare che l’I.C. non è più una metodica sperimentale, l’I.C. non è più la speranza di ottenere qualche cosa che si è perso, l’I.C. è una realtà clinica che va prescritta al momento opportuno, quando la protesi acustica non è più in grado di fornire quegli aiuti importanti che hanno permesso l'acquisizione del linguaggio a tante persone, Quindi possiamo utilizzare la metodica ormai standardizzata. E’ importante che possa essere utilizzata nel modo adeguato su tutto il territorio nazionale, pertanto ribadisco il concetto che ci vuole una normativa nazionale per la fornitura dell'impianto. Altro aspetto è il concetto di consenso che non è un concetto medico - legale, ma il paziente deve essere avvertito, informato, devono essere chiariti all'adolescente e all'adulto i limiti della metodica dell'effettuabilità, i rischi connessi che ci sono. La scelta deve essere una scelta ben motivata e ben cosciente,

Altro problema sono i bambini, per i quali dobbiamo dare una informazione precisa ai genitori che devono essere informati e devono farsi un profondo esame di coscienza sulla indispensabilità di un certo atto ormai ricco di informazioni per la famiglia. Il medico deve fare questo, il suo dovere è di specificare le necessità. Quindi bando a polemiche di ogni genere che spesso si sentono inerente al problema dell’I.C. e cerchiamo di applicare questa metodica in divenire perché la scienza è in continuo divenire per cui vedremo un sacco di novità, ma la realtà al momento è l'impianto, che funziona se ben applicato e ben prescritto con dei risultati brillanti se non brillantissimi.

D. CUDA

Io posso solo ringraziarvi perché ho ricevuto molto dal tipo di dibattito che si è sviluppato e volevo solo fare un invito: perché non concentriamo le energie giuste, passionali che abbiamo, per sensibilizzare l'opinione pubblica, a sensibilizzare le istituzioni alla diagnosi precoce della sordità che è il vero passaggio: il vero punto cruciale è tutto lì.

Non dobbiamo inventarci nulla di particolare, dobbiamo fare solo pressioni per rendere obbligatoria, come succede in tutti i paesi civili, la diagnosi precoce per la sordità.

L. CARLINI

Io mi unisco ai ringraziamenti per l'invito e anche per voi che ci avete pazientemente ascoltato nonostante il caldo che c'è in questa sala e soprattutto vorrei ricordarvi che io in questa occasione ho cercato di rendervi partecipi a un aspetto riabilitativo e che a voi tocca realmente che fa vedere i risultati del bambino, rispetto agli altri aspetti toccati marginalmente. La stessa attenzione che noi rivolgiamo ai bambini che applicano un I.C., allo stesso modo questa attenzione la rivolgiamo ai bambini che utilizzano e che hanno dei buoni risultati con la protesi acustica. per questo vi ringrazio.

A. ZAGHIS

Al più vecchio, che si suppone a volte sia il più saggio, spetta sempre dare delle direttive o quantomeno tracciare delle conclusioni riguardo a una giornata estremamente interessante come questa. A mio avviso. abbiamo dibattuto vari punti e avete sentito vari Esperti. Il primo dato da cogliere è che non è tutto così chiaro e così lampante come avete sentito, ci sono ancora molti punti controversi e tra noi stessi non c'è una identità di veduta su tutto quanto voi avete sentito oggi. E’ quindi importante, secondo me, che ciascuno di voi vada via di quest'aula prendendo qualcosa che serve per la propria attività.

Due parole velocissime su quello che è stato trattato oggi: il problema chirurgico nella maggior parte dei casi, signori, non esiste. Quindi ai genitori dico: togliamo quel pathos legato a questo momento particolare dell'impianto del figlio, affrontiamolo con serenità e tranquillità come affronteremmo qualsiasi intervento minore. Il problema dell'impianto negli adolescenti sordi preverbali è un problema grosso e qui mettetevi bene in testa che il risultato dipende dalle scelte del paziente e dalle sue motivazioni, e pure da determinati fattori che sono presenti e mettiamo in primo piano la diagnosi precoce, una buana riabilitazione e un buon uso delle protesi. Quando ci sono questi presupposti, l’I.C., anche nell'adolescente può essere presa in considerazione.

L.’I.C. bilaterale secondo il mio punto di vista non è ancora una realtà percorribile, perlomeno con quella frequenza con cui viene utilizzato oggi. Io ritengo che l’I.C. bilaterale oggi abbia un paio di indicazioni assolute e non di più: il primo è nei casi di meningite quando non solo l’I.C. bilaterale è consigliato ma è anche consigliato nella medesima seduta perché non sempre la meningite dà una ossificazione cocleare, noi sappiamo che questa avviene solo nel 50% ma quando avviene è estremamente drammatica e veloce. Impiantare un orecchio e aspettare un anno per impiantare l'altro non ha nessun senso. allora in questo caso un intervento bilaterale è indicato, come potrebbe essere indicato per le persone sordo - cieche, in tutti gli altri casi non ritengo sia giustificato un provvedimento di questo tipo, Ben venga l'utilizzo di una stimolazione bimodale, protesi acustica ben personalizzata, come abbiamo sentito adesso, in sinergia con l’I.C.

Concludo con il problema più grosso: I.C. nei bambini più piccoli. sempre più precoce? sì, è vero avete sentito l'amico CUDA prima parlando di I.C. nel primo anno di vita. Ci sono delle cose che non mi trovano d'accordo e ci sono delle cose con le quali invece andiamo a braccetto. Sarebbe troppo lungo qui dire cosa che non va e quello che va, preferisco sottolineare questo discorso: bisogna avere una precocità di intervento, una precocità di diagnosi seguita da una precocità del provvedimento, sia questo la protesi acustica sia questo l’I.C. Personalmente preferisco sempre partire con una protesi acustica e poi eventualmente passare all’I.C., ma dopo il 15 esimo mese,

Questo non è il momento di parlare delle complicazioni e delle differenti posizioni.

Quindi sotto questo aspetto io vorrei che voi uscite da questa sala con questa convinzione: potenziamo le nostre capacità di diagnosi precoce e potenziamo le nostre capacità di intervenire sulla sordità: questi penso che siano gli aspetti che sono emersi oggi e gli aspetti su cui oggi voi potete andare via non dico con le idee chiarissime ma sicuramente con qualcosa in più di quando siete entrati.

Vi ringrazio per la vostra partecipazione di essere numerosi nonostante l'orario, speriamo di essere con voi in altre circostanze.

E. PARODI

Anche noi tutti ringraziamo i Relatori che sono stati pazienti, attenti e diligenti con noi, L’AFA, mentre ritiene che la giornata sia stata piacevole e utile, augura a tutti una buona domenica e un arrivederci alle nostre altre manifestazioni.

RITORNA ALL'INDICE